Tra le maggiori innovazioni troviamo la possibilità di interfacciare il tutto con gli smartphone. Attraverso app dedicate è possibile gestire tutto.
Un impianto di videosorveglianza solitamente è composto da telecamere che catturano l’immagine e da un registratore che permette di registrare quanto accade nell’area sorvegliata.
Le domande principali sono: cosa devono inquadrare le telecamere? Quanti metri devono coprire? Mi serve che inquadri un area o mi servono i dettagli, ad esempio il volto di una persona o la targa di una macchina?
Una volta data la risposta ad ognuna delle domande precedenti possiamo andare più nel dettaglio.
Facciamo prima una panoramica generale dei modelli disponibili; tralasciando ormai le telecamere analogiche, partiamo dalle hd-tvi. Questa tipologia di telecamere di sicurezza si è diffusa rapidamente; vediamo le principali caratteristiche.
Permette riproduzioni fluide, di alta qualità, senza latenza apprezzabile e con ridotte interferenze per risoluzioni da 720p e 1080p. È possibile aggiungere l’audio al video, ed anche i dati, consentendo la configurazione da menù e control PTZ di telecamere HDTVI via cavo coassiale.
Un’aspetto fondamentale riguarda la possibilità di aggiornare i vecchi impianti di videosorveglianza senza dover cambiare cavo dato che i dati viaggiano comunque su un normalissimo cavo rg59.
Fondamentalmente abbiamo 2 risoluzioni disponibili: 720p e 1080p sia per le telecamere bullet che per le dome con ottica che può essere fissa oppure varifocale.
Per rendere la vostra casa più sicura, occorre ovviamente installare un sistema di sicurezza che protegga tutti i punti di accesso e le zone sensibili.