Il cliché è una matrice a rilievo, in gomma oppure, nei modelli più recenti, in fotopolimero. L’inchiostro viene distribuito grazie a un rullo dosatore con una struttura a celle (Anilox; da qui il nome di “stampa all’anilina”, con cui un tempo era identificata la flexo); si tratta di un inchiostro a rapido essiccamento, che permette di stampare grandi quantitativi in breve tempo.
Come ottenere una stampa flexografica di qualità?
Inizialmente utilizzata per gli imballaggi economici, ormai la flexografia ha fatto passi da gigante nel mondo della stampa: non ha nulla da invidiare alla stampa offset e alle altre tecniche.
Per ottenere un risultato di stampa ottimale, è necessario affidarsi a professionisti che adottino le più recenti tecnologie in quanto a impianti e software per l’elaborazione della stampa. In particolare, il processo di prestampa flexografica è quello che distingue i leader del settore: un accurato studio degli elementi grafici da riprodurre attraverso appositi software grafici (si tratta di Raster Image Processor, come ArtPro EskoArtwork), che permette di calcolare le perdite di colore dovute ai movimenti del rullo e bilanciarle già in fase preliminare. Solo in questo modo la stampa sarà davvero perfetta. Nu-Maber è tra le principali aziende italiane nel mondo della Flexografia. Grazie al costante aggiornamento dei macchinari (dispone di quattro CDI HD ESKO per fotopolimeri digitali, di una linea KODAK Flexcel NX Wide e di due linee automatizzate Vianord per sviluppo, asciugatura e fissaggio delle lastre) e ad un team grafico di oltre 30 professionisti, riesce a seguire il processo di prestampa flexografica con grandissima precisione, oltre a svolgere un ruolo di primo piano nella diffusione di questa tecnica nel nostro paese.